Chi, come i professionisti di VILDE, si occupa da tempo di espropriazioni e di procedimenti ablatori in genere, ha assistito negli anni a trasformazioni che non appare esagerato definire radicali sia sul fronte normativo sia su quello giurisprudenziale. Il costante aggiornamento ha consentito allo Studio di guidare i propri Clienti attraverso detti mutamenti, evitando loro di subire le conseguenze negative cui si trovavano esposti in termini di sacrificio dell’interesse privato.
Trattasi di un campo in cui l’assistenza del consulente legale si appalesa come di rilevante opportunità in tutte le fasi della relativa procedura, soprattutto al fine di evitare di rivolgersi allo stesso quando ormai la possibilità di un giovamento è limitato all’aspetto - sia pur di per sé significativo - della quantificazione dell’indennità di occupazione.
Risulta prospettabile l’utilità maggiormente concreta - spesso consistente nell’impegno, coronato da successo, volto ad ottenere la modifica del progetto dell’intervento da porre in essere da parte della P.A. competente – quando l’affiancamento al Cliente muove a partire già dall’apposizione del vincolo espropriativo e/o dalla dichiarazione di pubblica utilità dell’opera. Come noto, dette fasi sono seguite dalla determinazione dell’indennità e dall’emanazione del decreto di esproprio.
Sono innumerevoli le occasioni in cui VILDE si è trovato a misurarsi con le problematiche nascenti nelle diverse fasi in sede sia stragiudiziale sia giudiziale, innanzi al Giudice amministrativo e/o al Giudice ordinario.
Da non trascurarsi poi sono i casi in cui la procedura espropriativa riguardi la costituzione di servitù coattive, come quelle di acquedotto o elettrodotto.
VILDE si è inoltre occupato con frequenza di vicende in cui sottoposti a procedimento ablatorio si venivano a trovare beni culturali e di interesse paesaggistico (cfr. la specifica voce).